Un libro pieno di leggerezza e densità al contempo, soffuso di sense of humor misto a nostalgia. A me ha ricordato molto Gita al faro di Virginia Woolf (pubblicato 2 anni dopo!), non solo per lo stream of consciousness e l'ambientazione salmastra, e nonostante le innegabili grosse differenze tra i due libri. Son rimasta incantata dalle assonanze, soprattutto nei capitoli centrali di Tuono a sinistra. I protagonisti: una ?vecchia? coppia intimamente vicina/lonatana, i bambini, il rapporto tra genitori e i figli (e il padre che getta acqua flemmatica sulle loro aspettative d?avventura)... la presenza ?osservatrice? di una pittrice un po? efebica, il gioco incessante di luce/ombra, l?incombere del tempo e il suo capriccioso trascorrere, l'incombere del ?domani?, gli oggetti animati di una vita loro, insensibile alla vita biologica degli esseri umani, la centralità della casa, la presenza della morte, la malinconia? Un bellissimo libro. Annalisa (in parte questi pensieri li ho già espressi paro-paro sul blog di Seia Montanelli, Paese d'ottobre, dove sono approdata alla ricerca di qualche altro estimatore del Tuono, di cui non avevo mai sentito parlare prima di leggerlo)
1 Gennaio 1992
Il castello n. 55
192 pagine
EAN 9788838908477