La traccia dell’Angelo, di Stefano Benni. Leggendo questo libro e discutendone al Circolo Lettori di Avigliana, mercoledì 7 dicembre, pomeriggio. Si parla della grande differenza tra chi è sano e chi è malato. Si parla dell’industria delle medicine, la terza per fatturato nel mondo, dopo le armi e il petrolio. Fattura come dieci stati africani messi insieme. Ma investe solo il 5% nella ricerca di medicine che non diano assuefazione, dipendenza o effetti collaterali. Si parla di Morfeo, per trent’anni prenderà medicinali potenti, poi gli diranno che non era epilettico. Si parla della depressione, male che non ti abbandona. Si parla di Morfeo che avrà un figlio che rappresenterà l’unica sua ragione di vita. Per amore di quel figlio, accetterà di farsi rinchiudere in una clinica per disintossicarsi. Dovrei riportare anche chi ha nominato la Teodicea, chi gli angeli di Rilke, chi ha parlato del lato buono della medicina con la scoperta degli antibiotici, chi ha detto che non si baratta un capolavoro di Van Gogh con una giornata felice con colori e vino, chi ha detto sta storia degli angeli è pallosa, chi ha detto ma perché uno laico come lui parla di angeli? chi ha ricopiato tre pagine fitte di sue citazioni, chi ha detto non ho letto il libro ma mi pare che ci sia un lato nascosto e immaginifico nel libro…chi ha fatto le foto dei presenti, chi ha letto il libro in mezz’ora e poi non ha scritto neanche tre righe di giudizio, chi non è venuto e chi non ha mai letto altri libri di Stefano Benni, chi ha detto ma questo libro è scritto come sfogo dopo la malattia. A me è piaciuto e lo consiglio, anche se il lato letterario è nascosto come il Natale degli anni 50 dentro il libro
Morfeo è grande quando soffre d'insonnia e s'intossica di farmaci. Ma prima, come tutti, è stato un bambino che in una notte di Natale perde i sensi dopo che una vecchia persiana ha deciso di finire la sua vita sulla sua testa. Il racconto si dipana atipico e surreale lontano dal Bar Sport, solo nel mezzo tante caricature a ricordo di quel Benni strampalato. Sembra una storia di denuncia sociale, del disagio di vivere sempre più diffuso, del dolore inascoltato o trattato con sufficienza medica e chimica. Sembra una confessione. Di quel bisogno di vivere con la certezza che la vera gioia è degli scampati. Sembra un'aberrazione della vita quella morte che si insinua inattesa. Un'incapacità tutta umana, gli animali infatti vivono senza morte. Sembra un lungo coma o un lungo sogno mentre la vita, più forte, procede attraversata da angeli. Ma...un angelo non c’è sempre. Se no, non è un angelo. La sua prerogativa è che qualche volta arriva e qualche volta ti abbandona. Ecco l’essenza, la traccia dell’angelo.
1 Settembre 2011
La memoria n. 863
112 pagine
EAN 9788838925764
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4