Il proverbio dice"non c'è due senza tre"e riguardo a tale libro possiamo affermare:"non c'è tre senza quattro"...un altro successo!Una versione ecclesiastica di Caino e Abele,condita con furto di elemosine,ricatti, pettegolezzi,senso di colpa,pregiudizi,calcoli matematici,abietti atti criminali,lussuria,sesso,adulterio,che Morse,sicuro della"propria fede"nel contegno della Ragione e nella Logica e stupendamente presuntuoso,aiutato e salvato dal fidato sergente, col quale ha il primo litigio, risolve, coinvolgendo il lettore,il quale sa e il quale sospetta,dando nulla per scontato,in diverse piste indiziarie,formulando ipotesi.Visitiamo Stamford,la città natale dell'autore e ci muoviamo fra luoghi familiari e personaggi vecchi e nuovi,leggendo ritagli di giornale e deposizioni,ascoltando anche un linguaggio volgare, parole straniere e il Requiem di Fauré (chicca da parte autore!),in una perfetta struttura narrativa,che denota eccelsa capacità nella narrazione e desiderio di erudire il lettore. Morse si mostra addirittura introspettivo,parlando della madre "affettuosa e gentile",riflettendo sulla differenza tra la morte e il processo che conduce a essa,rivelando i propri quarantasette anni e l'incapacità di sfuggire alla propria natura e al proprio senso del dovere,che lo fanno entrare in uno stadio,in una cripta,vincere la sua acrofobia e ipotizzare, addirittura, che "Qualcuno abbia diretto i suoi passi"! Comunque, un' introspezione non tanto determinata da spingerlo a rivelare il proprio nome.Il finale è malinconico,in perfetto stile Morse riguardo al suo rapporto col gentil sesso,ma anche carico di speranza. Insomma, un'altra lettura imperdibile.
19 Luglio 2012
La memoria n. 901
384 pagine
EAN 9788838927522
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
