Per chi ama la letteratura che osa plasmare la storia con i turbamenti e le passioni umane, non può non leggere questo bellissimo romanzo di Camilleri. Ma c’è un pericolo che il lettore deve essere consapevole di dover correre: l’essere travolto e sequestrato impietosamente dalla lettura scorrevole ed emozionante della storia di donna Eleonora di Mora, marchisa di Castel de Roderigo, vedova del Viceré don Angel de Guzmán marchisi di Castel de Roderigo, fimmina beddra di fari divintari le gamme di ricotta, fìmmina di Paradiso, nìvura di capilli, àvuta, slanciata, aliganti, cu du occhi grandissimi, nìvuri come l’inca, che assimigliano a ‘na notti scurosa e scantusa ma nelle quali uno sarebbi cchiù che filici di pirdirisi per l’eternità. La storia è ambientata nella Palermo dei viceré di Spagna del milleseicentoundici - ma metaforicamente potrebbe anche essere dei nostri tempi - e racconta di potere, di prepotenza, di ipocrisia, di privilegi, di danaro, di vendetta, di tradimenti, di morte, di viltà, di ingiustizie, di meschinità, di complotti, di passioni, di amore che mai manca nelle coinvolgenti storie di Camilleri. La narrazione è un succedersi repentino e ben ritmato di emozioni, di colpi di scena, di intrighi, di complotti, di battaglie più d’intelletto che d’armi. Insomma, il pathos che cerca il lettore esigente in questa storia è assicurato. Il romanzo va letto tutto d’un fiato se si vuole provare il sofisticato piacere di lasciarsi trascinare in una bellissima storia di vendetta al femminile, la più glaciale e raffinata delle vendette, raccontata con arte magistrale e sopraffina che solo Camilleri in Italia riesce a fare.
Nel vicereame spagnolo in Sicilia governò, per un giro di luna, una donna, così racconta nella Rivoluzione della luna Andrea Camilleri. Tra la morte del Viceré di Spagna in Sicilia Angel de Guzmán, nel 1667, e la successione nella carica del cardinale Luis Fernando de Portocarrero, la Sicilia per 27 giorni divenne Vicerè donna Eleonora per volontà testamentaria del marito. Evento eccezionale in quell’epoca: una donna, l’unica ad assurgere a un così alto incarico politico ed amministrativo. Fin qui la storia “vera”, ma naturalmente, come dice l’autorevole autore, essendo una narrazione romanzesca le libertà di scrittura diventano tante: la fantasia di Camilleri vola a briglie sciolte per il gusto dell’invenzione e di esasperare come attraverso uno specchio deformante la stessa realtà già di per sé stravolta. È un carosello di pantomime, effetti caricaturali, la realtà storica del secolo XVII è vivisezionata attraverso una lente d’ingrandimento dei vizi, dei costumi libertini, delle dabbenaggini, dell’opportunismo più bieco e meschino. E’ la fiera delle vanità, dei soprusi più abietti, delle violenze perpetrate ai deboli e a giovani fanciulle orfane, alla mercè libidinosa di laidi nobilastri e chierici senza freni.
7 Marzo 2013
La memoria n. 919
288 pagine
EAN 9788838930140
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4