Morte di un uomo felice

Morte di un uomo felice

Commenti dei lettori

  • 31/01/2018 - 21:47 Lorenzini Paola

    Una musica da camera nella Milano degli anni di piombo

    Milano, 1981. L’assassinio di un politico apparentemente innocente riapre una piaga sociale: quella del terrorismo e della presunta giustizia personale che va a contrapporsi a quella dello Stato. Inevitabili le conseguenze: l’indignazione, la rabbia, la sete di vendetta. E le lacrime. Morte di un uomo felice è strutturato su una convergenza parallela tra la vita di Giacomo Colnaghi e quella di suo padre Ernesto. Dopo tre anni di scrittura e almeno dodici revisioni del testo, si è giunti alla forma finale di una lingua cesellata, caratterizzata da uno stile chiaro e pulito, onesto, libero da ricercatezze lessicali. È una storia individuale, da camera. Giacomo è il violoncello e suo padre Ernesto il pianoforte: essi si rincorrono continuamente, mentre tutto il resto avviene fuori da questo contesto, influisce su di loro ma non arriva mai ad intaccare un così privato. Il Giacomo sociale è un magistrato cattolico che si batte nella lotta di sinistra; è un uomo dalla battuta sempre pronta: è un uomo tutto sommato felice, che vive il suo impegno civico in modo quasi corporale. Quando viene fermato Meraviglia, il giovanissimo brigatista a capo del clan responsabile dell’omicidio, egli sente la necessità di scoprire come la vita di un ragazzo con un passato così simile al suo possa avere avuto un esito così drammatico. Giacomo è anche marito e padre di due figli, ma è molto più figlio di quanto sia padre. La sua deontologia ineccepibile lo porta a sacrificare la sfera sentimentale e familiare, ripetendo gli errori del padre. Sullo sfondo, una Milano fatta di spazi urbani che celano la bellezza: la vicenda si svolge soprattutto nella zona periferica, che si riferisce ai modelli di Testori, Buzzati e Scerbanenco.

  • 13/11/2014 - 11:47 ceratto piero

    morte di un uomo felice

    gran bel libro molto scorrevole e coinvolgente un racconto che fa riflettere e che pur se ambientato negli anni di piombo si riflette nel nostro periodo attuale, complimenti all'autore per non essere caduto nella solita facile retorica ma raccontando i tormenti del personaggio lascia al lettore il giudizio sul periodo descritto .Bravo

  • 02/11/2014 - 13:57 Puccini Francesco

    Morte di un uomo felice

    Uno dei più bei libri che ho letto. Mi ha commosso veramente la figura del commissario ed inoltre ho trovato azzeccata l'alternanza nel libro nel descrivere la vita del padre e la sua. Eccezionale la descrizione dell'interrogatorio del brigatista rosso.

2014

La memoria n. 960

280 pagine

EAN 9788838931727

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

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