Le pecore e il pastore

Le pecore e il pastore

Commenti dei lettori

  • 20/03/2007 - 16:51 Carlo A. Pascale

    Patto con Dio nel nome della fede

    Nel libro di Andrea Camilleri vengono prima le pecore e poi il pastore, prima la nota a piè di pagina e poi la ricostruzione della storia. Il paradoso diventa subito trama ed intreccio. E' il modo di fare dell'autore,è il suo modo di accostarsi alle cose che non ci sono perché diventino canali di esistenza.Le dieci vergini,non meno e non più, sono il bel tributo da pagare perché il pastore di infinite anime resti in vita e si carichi delle richieste dei bisognosi e e s'introduca nelle arrugginite questioni che rendono triste e paradossale la vita. La genialità dello scrittore è fuori discussione così come è corrosivo lo sfottò in cui ama calarsi Camilleri. Uno sfottò che non è mai un fine a se stesso ma che scatenando rotoli d'inchieste e di ricerche e di congetture e di deduizioni consente all'umanità, liberata e smascherata, di calarsi in una diversa dimensione. Quella della pena ma anche della espiazione e del rispolvero. Come se le cose della vita rivedute e corrette ritornino a brillare e si avviino ad una plingenesi.Sotto sotto si avverte la tragedia greca nella sua fase più rappresentativa e di tracollo - quando il dramma è meno forte proprio allora la scenografia, il fatto letterario cioè si avventa sul fatto estremo, tragico, e più che tingere macchia. Diventa cioé erudizione o diventimento o presa in giro o scherzo o racconto che dir si voglia. Il libro diventa una sorta di'Inchiesta ariostesca e Andrea Camilleri, saggio e olimpico, ride a squarcia gola e finisce col dire:" chi nnaj eh!". E si mette sull'Olimpo e guarda in basso il mondo ridotto a sua immagine e somiglianza. Da una limpida fessura d'ironia. le dieci vergini patiscono la morte ma non si saziano di santità. Il pastore vorrebbe avere un cane come Bendicò, e rifiuta ogni cane di mandria. Un gioco dunque geniale con l'autore nei panni del vescovo che si tira il piombo da dentro di sé per stare accanto ai problemi della vita, ma senza piombo rovente. Un Camilleri geniale e , lo dico, mattacchione. Grazie. Carlo A.Pascale

1 Gennaio 2007

La memoria n. 707

144 pagine

EAN 9788838922039

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

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