Non sono ancora giunta alla fine del libro, manca poco e lo sviluppo è già delineato, non mi aspetto più colpi di scena, ma mi piace ancora. Per me, il più grande merito di un libro è non annoiare. Questo ci riesce. In più, mi piace perchè è cucito su Shakespeare, che amo. L'idea, non del tutto insensata, che potesse essere siciliano, mi fa andare in sollucchero. Questo doppio e opposto sentimento, che inorgoglisce da un verso, convinti come siamo di una tangibilie superiorità, e dall'altro deprime per l' accettata consapevolezza d'impotenza, questo sapere dove è il marcio e non fare niente per eliminarlo, lentamente adeguandosi, con rassegnazione, lasciando il desiderio di aspra critica a conversazioni salottiere, tutto questo, dicevo, è tanto siciliano. E l'autore sa trasmetterlo come in una perfetta fotografia. Bravo.
La lettura - pressochè tutta di un fiato - suscita l'orgoglio di essere siciliani. Se farò ritorno nella mia terra, vorrei contribuire ad una rinascita delle buone idee e del coraggio di professarle, facendole venire fuori dalle scatoline, senz'altro numerose e di valore, che ciascuno di noi tiene da troppo tempo nascoste, al sicuro dagli atteggiamenti da "nome collettivo". E' ormai tempo che i messaggi delle scatoline volino alti.
1 Gennaio 2008
La memoria n. 742
368 pagine
EAN 9788838922879
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4