rimedio:
"Matrimonio. Vivi o morti" di Guggenbühl Craig Adolf
Questo libro affronta senza idealizzazioni una delle esperienze psicologiche più difficili e contraddittorie del nostro tempo: il matrimonio, con le aspettative di felicità che porta con sé e con il duro confronto con le quotidiane esperienze di sofferenza al quale costringe. Il matrimonio non è un’istituzione al servizio della felicità individuale, ma un itinerario di sviluppo e di trasformazione dell’intera personalità, anche perchè obbliga uomo e donna al confronto con gli aspetti più oscuri, sgradevoli e difficile dell’incontro e dell’amore, e con i molteplici aspetti «normali » e «anormali» della sessualità. E tuttavia, poichè è un percorso d’individuazione, per chi voglia e sappia addentrarsi nell’oscurità dei suoi tormenti e delle sue contraddizioni cela inattese potenzialità e può avviare verso la conquista di un senso più profondo di sé e dell’esistenza. Il matrimonio moderno è soprattutto un'istituzione di salvezza e non di benessere. Ma gli psicologi, i consulenti matrimoniali, gli psichiatri ecc. continuano a ripetere che soltanto i matrimoni felici sono buoni matrimoni, ovvero che i matrimoni dovrebbero essere felici. In verità ogni percorso di salvezza passa anche per l'inferno. La felicità, nel modo in cui viene proposta ai coniugi d'oggi, rientra nella sfera del benessere e non in quella della salvezza. (Il terrorismo legato all'immagine del ‘matrimonio felice' procura notevoli danni).