rimedio:
La custode dei libri di Sophie Divry
Che cosa rappresentano per noi quei grandi bracci carichi di scaffalature, i tappeti morbidi su cui camminiamo, questo semisilenzio riposante, il tepore, la sorveglianza discreta e benevola? Non capisce? Eppure è evidente: entrare in una biblioteca è tornare nel grembo materno, né piú né meno… Sí, come la mamma, la biblioteca ti dà un bacino sulla bua, e tutto si risolve.
Pene d’amore? Misantropia? Disperazione per il mondo? Mal di testa? Insonnia? Indigestione? Callo su un piede?
Posso testimoniare:non ce n’è una, di queste patologie, che una biblioteca non sia in grado di calmare.
La biblioteca, davanti alla quale la gente passava prima con indifferenza, non è un accumulo di libri morti, no, è il cuore stesso della Grande Consolazione.