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"Tina" - "Nahui" - "Viva la vida" di Pino Cacucci
Il primo è Tina, la biografia di Tina Modotti, il secondo è Nahui, romanzo basato sulla vita di Carmen Mondragon e il terzo è dedicato a Frida Kahlo. "Coltivo un sogno, un'utopia contro l'oblio" così lo scrittore Pino Cacucci, nel suo lungo vagabondaggio fisico e mentale in Messico, ha colto l'essenza di personaggi come Tina Modotti, Nahui Olìn e Frida Kahlo. La fotografa rivoluzionaria e attrice del muto, l'italiana Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini in arte “Tina Modotti” (1896-1942), Maria Del Carmen Mondragòn Valseci (1893-1978) in arte “Nahui Olìn”, la pittrice e poetessa messicana e Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón (1907–1954) la più famosa pittrice messicana Frida Kahlo . Donne emergenti, grandi ispiratrici di artisti, protagoniste della stagione di splendore e speranza della storia messicana. Emblemi con Dolores Del Rio (attrice), di quell'epoca memorabile che furono gli anni '20 e '30 a Città del Messico. Già nel guardare le foto delle protagoniste sulla copertina delle rispettive biografie, non si può sfuggire alla curiosità di addentrarsi nelle pagine della loro storia, e attraverso le pagine dello scrittore non si può non subire il fascino della loro personalità, della loro forza espressiva e propulsiva. Dotate di quella rara capacità di essere sia artiste che muse. Oltre a una straordinaria bellezza fisica, le accomuna l'immagine di una bellezza vissuta e celebrata, il temperamento focoso e irriverente, specchio del fermento artistico e culturale, strumento nella rivoluzione sessuale e nell'emancipazione femminile in un Messico sconvolto dalla rivoluzione. I tre libri da leggersi a intervalli regolari sono catalogabili come "reportage passionali", non semplici biografie quindi, ma romanzi di passione politica, d'amore e di sofferta ricerca artistica. Il lettore percepisce che l'autostima deve provenire dal dentro di sé, per essere positiva e duratura. Non basandosi solo sul successo, non solo sui valori morali, ma anche sui valori esistenziali, cioè sugli oggetti d'amore. Solo con questa rivoluzione è possibile costruirsi una buona autostima e le biografie di queste donne non lasciano spazio ad obiezioni.