rimedio:
Senso di Camillo Boito, tratto dalla raccolta di racconti Senso. Nuove storielle vane.
State perdendo tutto per amore? Siete disposti a cedere anima, corpo e ogni bene materiale al vostro amante pur di garantirvi altri giorni di passione? Fermatevi subito ed iniziate a leggere il racconto Senso, dallo scartafaccio segreto della contessa Livia, di Camillo Boito. Ambientata durante la terza guerra d'indipendenza italiana, la storia d'amore tra la contessa veneziana Livia e il tenente austriaco Remigio, ha ispirato anche Luchino Visconti che nel 1954 vi ha tratto l'omonimo film con la bellissima Alida Valli.
Livia follemente innamorata di Remigio, che con la complicità di alcuni medici si finge inabile pur di non andare in battaglia, travoltane perfino dalla viltà considerata come segno di una vigoria arcana, si spoglia di ogni dignità e di ogni ricchezza in nome di questa passione. Svuota scrigni di famiglia e dona brillanti all'amante, senza interessi ma a una sola condizione: essere riamata. La contessa è disposta a tutto pur di mantenere viva la loro - non proprio solida- promessa d'amore, per nulla scalfita dalla presenza di suo marito: fumatore incallito e aristocratico burbanzoso, per cui Livia nutre una indifferenza mista a disprezzo.
Insomma la contessa è trascinata dal Senso fino a perdere tutti i sensi! Non si ferma davanti a nulla e incurante dei pericoli della guerra affronta un viaggio impervio fino a Verona per incontrare il tenente, riuscito nell'intento di essere esonerato dal servizio. Ma quando scopre di essere stata tradita, accecata dalla gelosia e piegata dal dolore, denuncia Remigio all'esercito austriaco; il tenente è condannato a morte, il frastuono della fucilazione placa, finalmente, lo sdegno e l'umiliazione di Livia.
Finito di leggere il racconto, il lettore, senz'altro si domanderà se convenga dilapidare un patrimonio per un amante, credere senza riserva nei suoi sentimenti, subirne il tradimento e, infine, tenerserlo pure sulla coscienza.
E già, perchè Livia, quando racconta questa storia ha trentanove anni, sono passati ormai più di 16 anni dalla fine tragica di quella passione eppure tenta sempre e ricerca le motivazioni della piaga non rimarginata! Mi sa che la risposta alla domanda, citando lo storico rifiuto di Bartebly lo scrivano, sia un deciso: preferirei di no. Forse è più conveniente cercarsi storie meno dispendiose per la nostra coscienza e per il nostro portafogli.
L'amore non ha prezzo. E se decidiamo di crederci dovrebbe avere un effetto salvavita! Per noi, per gli altri e per la nostra coscienza.