rimedio:
Timur Vermes, Lui è tornato, Bompiani
Se una persona qualsiasi si risvegliasse un giorno in un luogo privo di riferimenti a lui noti, circondato da sconosciuti, come minimo si metterebbe a piangere sopraffatto dal panico e dalla confusione. Qualsiasi persona, ma non lui, Adolf Hitler. Attenzione: non vi è nessuna velleità di suscitare simpatie per questo pazzo criminale, e questo va tenuto presente sempre, ma il romanzo di Timur Vermes “Lui è tornato” pubblicato in Italia da Bompiani, ci mette di fronte a una personalità così granitica nelle sue convinzioni da non lasciarsi abbattere nemmeno in una situazione tanto paradossale e, per chiunque altro, tanto drammatica.
Hitler si sveglia, decenni dopo, in un campo abbandonato: la sua divisa è logora ed emana puzza di benzina, non gli vuole molto per capire che la sua Eva non c'è, e che non vi è nessuna traccia di Goebbels. Si rimbocca le maniche e grazie a un edicolante, che lo scambia per un attore comico, comincia a prender possesso della realtà che lo circonda. E che realtà! La Germania non è in guerra contro nessuno, il Paese è governato da una donna, il suo partito non somiglia neanche lontanamente a quello che vive nei suoi ricordi, l'avvento della tv e di internet fa il resto. Hitler prenderà dimestichezza con il computer e con You Tube, scalerà il successo con un programma suo da dove lancerà le sue farneticazioni suscitando l'ilarità e gli applausi di un pubblico sempre più vasto e sempre più convinto che egli sia perfettamente calato nei panni di un perfetto imitatore: il mondo cinico dello spettacolo usa lui e lui ricambia, con ben altre mire in mente.
Certo, più si va avanti con la lettura più l'inquietudine aumenta, più la risata si fa amara, a tratti faticosa. Ma non si può non considerare, alla luce di quanto già precisato sul non voler simpatizzare con lui, che, per chi si sottovaluta ci vorrebbe un po', giusto un po', dell'autostima e della determinazione di questo Hitler, per poter raggiungere i propri obiettivi e per non lasciarsi deprimere dalle alterne vicende della vita.
Adelaide Spallino