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Certosa di San Lorenzo - Padula
Antonella Granata
24 Novembre 2019
Museo è eredità
Ho pensato e ripensato a quale museo raccontare per questo concorso, e il ricordo ha vagato tra mille luoghi e dozzine di emozioni che si ridestano a questo scavare nella memoria. Eppure, per ogni luogo che ho serbato nel mio cuore, ciò che ha sempre acceso il mio animo è il senso di appartenenza, il sentire un'opera o un luogo come piccole gocce del sangue che scorre nelle mie vene, come eredità di ciò che sentivo di essere. Non posso,dunque,che parlare del luogo di cultura più vicino a casa mia, geograficamente e moralmente. Ricordo, nei racconti e nelle foto di decenni che non ho vissuto, di un arco che delimitava grandi appezzamenti di terreno, a pochi passi da dove abito. Era una soglia, in pietra, sormontata da uno stemma con una sorta di griglia. Qualche anno fa ho scoperto che quella griglia altro non era che una graticola, accompagnata da due lettere: una S e una L. San Lorenzo, con lo strumento del suo martirio. La grandiosità della Certosa di Padula non è solo nelle sue dimensioni monumentali, nel suo possedere il chiostro più grande d'Europa, nei suoi stucchi, nelle pietre preziose e nelle pitture. La sua grandezza sta nell'essere il punto più alto, il baricentro, della Storia e dell'Arte di un territorio enorme, di un intero pezzo d'Italia. Quelle balaustre, quelle sculture, sono fatte della stessa pietra che posso vedere nei portali di ogni paese del circondario. La stessa pietra, di queste montagne, che è stata usata per le "pile" in cui i contadini conservavano gli olii, e che qui ha forma magnifica e mastodontica. Gli stessi intarsi policromi, che decorano gli elaborati cori, provengono dalle stesse mani che hanno decorato le piccole chiese dei paesi vicini. Gli ori, le sedute, gli altari, i pavimenti... Tutti ti stordisce per le dimensioni e l'abbondanza. Ma il grande non è che l'unione di tanti piccoli pezzi. E il motivo per cui amo tornarci spesso, con il corpo e con il pensiero, è perché ci ritrovo sempre una parte di me stessa. Perché un museo, se deve raccontare al mondo ciò che di meglio abbiamo da offrire, deve ricordare a noi, che vi abitiamo, quanto di meglio siamo riusciti a realizzare.
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