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Museo Picasso di Malaga
carolina zagaroli
24 Novembre 2019
...tutto per amore di un albero di fico
Mi addormento sotto un cielo stellato, pan di zucchero puntellato di luccicanti stelle in compagnia di lucciole intermittenti amanti, mi sveglio al bacio del soffio caldo dell’andaluso sole…stendo i rami al vento leggero e leggo intorno mondi lontani ascoltando antichi suoni.. L’Alcazar profuma di cipressi, il teatro romano di sabbia e polvere, i vicoli di gerani e gelsomini: sono il cosmico albero di fico, custode immobile antico di questa piccola solitaria piazza acciottolata e bianca. Non mi annoio mai: sbircio attraverso le finestre squadrate del candido cubico edificio che su di essa si affaccia. Che meraviglia! E’ una raccolta emotiva di origini e promesse: incontro nature morte, ceramiche vive, tortore ed insetti, donne amate trasfigurate Olga e Jacqueline nella quiete sedute, Dora dall’abbandono lacerata, tauromachie e colombe della pace, eros e minotauri…un turbinio di umane inquietudini, pace e bellezza. Entrate: benvenuti a Malaga nel Museo Picasso. Carolina Zagaroli
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Commenti (2)
Daniela Fraioli
25 Novembre 2019
Sembra di sentire i profumi stessi del luogo, la scrittrice ne penetra l’essenza con una scrittura davvero ‘cosmica’, antica. Siamo non solo al Museo Picasso, ma nell’Andalusia moresca di cui l’autrice si fa conduttrice riportandoci nei secoli perduti, immedesimandosi nell’antico fico, custode del tempo, degli amori e della bellezza.
colaizzi rosario
24 Novembre 2019
La possibilità di descrivere un interno, UN MUSEO, lasciandosi condizionare già del luogo dall'esterno è un aperta dichiarazione di stima alla natura.Ma è proprio la natura dell'uomo che, spesso, dimora all'interno di una casa museale. Per questo motivo l'intreccio tra le emozioni che si sono vissute all'aria aperta e quelle provenienti dalle visione del contenuto dello stesso generano un insieme sicuramente coinvolgente.