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Museo Archeologico dell'Alto Adige
Manuela Mongiardino
1 Dicembre 2019
Le Affinità elettive
Penso che un museo o qualsiasi altra forma artistica dovrebbe lasciarci dentro qualcosa di indelebile, che periodicamente riaffiora e ci spinge nuovamente ad un nuovo approccio. Se questo non accade vuol dire che quel luogo non ti ha toccata e trasformata….. Lui ti aspetta, certo la strada è lunga ma sai che quell’ incontro non ti deluderà perché tra voi c’è un’affinità che non può essere ignorata. Entrambi amiamo la montagna, sono una buona camminatrice, mi sembra di capire che anche lui non perde occasione per salire in alto. Certo mi piacerebbe fare un’escursione insieme, conosce tutti i sentieri, i bivacchi, le scorciatoie. Potremmo aspettare l’alba e scorgere un cervo o uno stambecco, che nel silenzio si muove tranquillo; sottovento sentire l’odore della natura sia essa un pino mugo o il vello degli animali, che a primavera sta mutando. Sarebbe estremamente utile ascoltare tutti i suoi accorgimenti per fare lo zaino: qualcosa da mangiare, ma soprattutto non può mancare l’acqua anche se conosce i punti in cui si può fare rifornimento. Ho letto che porta sempre qualcosa per accendere il fuoco: serve sia per arrostire qualcosa che per tenere lontano gli animali durante il sonno. Porta sempre dietro le sue armi : è un abile cacciatore e comunque i pericoli sono tanti quando si attraversa la cresta di confine, non si può mai sapere chi incontriamo in cammino…… E proprio in cammino Ötzi trova qualcuno che per vendetta, per far giustizia o per sbaglio lo ferisce mortalmente lo abbandona supino sulla neve. L’ambiente lo protegge per migliaia di anni, finché il ritiro dei ghiacci sulle Alpi non lo rende visibile a due turisti, che passavano sullo stesso sentiero percorso da lui più di 5000 anni fa. Il Museo Archeologico dell’Alto Adige si trova a Bolzano in un palazzo elegante che ospitava la Banca Nazionale Austriaca, poi Italiana. Dalla sua apertura nel 1998, ospita in ambiente protetto Ötzi, la mummia di Similaun così chiamata dal luogo del suo ritrovamento nel settembre 1991. La vita dell’uomo dei ghiacci è spiegata in modo estremamente chiaro grazie alle ricostruzioni del suo equipaggiamento che i bambini possono toccare, sia grazie a spiegazioni multimediali veramente interessanti. Oltre alla vita di Ötzi ci sono testimonianze e ritrovamenti che datano fino al Paleolitico, ma anche all’epoca romana, per giungere fino all’inizio del secolo scorso. Ad oggi ho visitato questo museo tre volte.
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