COME I DERVISCI. MONET E LE NINFEE.
Stanze tonde. Quadri curvi. Lo stesso soggetto, la ninfea. Migliaia di variazioni di verde e di azzurro; e di ombre. Movimento lento d'acqua, riflessi calcolati, forse dovuti a riflessioni dell'Autore. Alle volte l'acqua in cui le ninfee galleggiano sembra grigia. Secondo me è perché Monet si vergogna di essere umano ( era il '38, i nazisti stavano uccidendo l'umanità). Incomincio a girare su me stesso nella stanza circolare, come i Dervisci. Mi guardano, stupiti, gli altri visitatori. Penso al motivo per cui Monet, nell' ultima parte della sua vita si è occupato di dipingere solo le sue ninfee, invece di occuparsi degli orrori del mondo come Picasso in Guernica. Ma poi penso alla Metafora, e allora incomincio a girare su me stesso come una trottola, fottendomene bellamente dalle sensazioni che posso suscitare negli altri visitatori e di un eventuale T.S.O.