"Tutti i miei romanzi nascono da un innamoramento. In questo caso è l’impresa di Fiume, per anni pensata solo come anticipazione del fascismo. Lo è stata ma è stata anche qualcos’altro. Qui con il comandante D’Annunzio c’erano anche socialisti, sindacalisti e bolscevichi. Non è solo un romanzo che racconta quei giorni impressionanti perché Fiume è anche l’ultima grande impresa di Gabriele D’Annunzio, un personaggio che la nostra cultura sta riscoprendo. Un uomo complesso, un grande organizzatore culturale. Mi sono divertito un mondo a scrivere questo libro”.