Un agorafobico che viva nei nostri giorni è meno sfortunato di colui che avesse sofferto la stessa patologia solo cinquant’anni fa, telefono, radio e televisione e da qualche tempo l’arrivo della rete nelle nostre case, rende possibile a chi si senta preda del panico, il poter essere presente nel mondo e riceverlo al sicuro tra le pareti conosciute.