Il Grand Tour. Lettere alla famiglia. 1890

Il Grand Tour. Lettere alla famiglia. 1890

A cura di Anna M.palazzolo
Introduzione di Giuseppe Giarrizzo
Premessa di Angelo Majorana

Il ritratto di una dinastia familiare, attraverso le lettere di viaggio del giovane figlio di Salvatore Majorana scritte da Berlino e da Madrid.

Famiglia non ordinaria quella dei catanesi Majorana, non tanto per il concentrarsi sotto lo stesso tetto di tante e cospicue fortune scientifiche e politiche quanto per la cura e la tenacia con cui il sodalizio familiare curò il proprio destino di dinastia. Il padre Salvatore Majorana di Calatabiano, economista celebre e giurista, fu senatore e ministro dell’agricoltura nel ministero Depretis; il figlio Angelo fu tra i più giovani docenti universitari della storia dell'università, e poi fu ministro delle finanze con Giolitti; ma tutti i figli, di cui il padre curò personalmente fin dalla prima infanzia la istruzione e la tempra morale, conobbero in quei campi il successo. Il giovane Giuseppe, nel 1890, fu delegato dell'Italia, prima alla Conferenza sul lavoro delle donne e dei fanciulli organizzata a Berlino, poi della Conferenza di Madrid sulle privative e la proprietà letteraria e industriale. Tra Berlino e Madrid, fece tappa nelle principali città centroeuropee, da dove quotidianamente scriveva al padre e ai fratelli, ricevendone dettagliate risposte. È questo carteggio: un Grand Tour di un giovane e affermato borghese meridionale di fine Ottocento. Il cui interesse storico Giuseppe Giarrizzo ci indica nell'essere documento e indizio di una rappresentanza politica - quella della Sinistra storica - troppo a lungo sottovalutata nella sua importanza e forza trasformatrice. Ma all'indicazione di Giarrizzo si può forse aggiungere anche quella di un interesse narrativo e generalmente letterario. Giuseppe e i suoi sono occupati a tessere una rete di rapporti, utili per la informazione e la presenza della loro dinastia borghese e professionale. Sicché lo sforzo è di incontrarsi, frequentare e conoscere da vicino le élite di mezza Europa. Delle quali, da questo libro, esce un quadro da vicino, che forse non è azzardato riguardare come una probabile conferma delle tesi di quegli storici che sostengono la prevalenza dell'aristocrazia fin ben oltre le soglie di quella più comunemente considerata un'età della borghesia.

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