Lettere d’amore

Lettere d’amore

Lingua originale: francese
Traduzione di Mercede Mundula, Lionello Sozzi
A cura di Lionello Sozzi

«Uno dei più nobili e commoventi romanzi d'amore della storia letteraria» è stato definito il carteggio del grande storico romantico con la giovanissima futura moglie che vede in lui anche il padre e il maestro.

A un certo punto l'intestazione di queste lettere, da: «Signorina» e «Signore», diventa: «Mia cara figliola, mia bianca damigella» e «Signore, amico», e si capisce che è successo qualcosa, è scattata la scintilla. Questo carteggio tra Jules Michelet e la sua futura sposa Athénaïs Mialaret, è stato definito da un critico del primo Novecento: «uno dei più nobili e commoventi romanzi d'amore della storia letteraria». Se quel giudizio è probabilmente eccessivo, di sicuro il carteggio è un romanzo psicologico come forse l'epoca in cui fu scritto non avrebbe saputo produrre ad arte. È il progressivo, ma già destinato, maturare di un amore difficile da confessare e difficile da difendere, che viene inscenato dai protagonisti, che sanno e non sanno, dicono e agiscono con sincerità ma sotto le frasi palesi si intravede la trama di un disegno segreto agli stessi inconsapevoli strateghi amorosi; che si presentano secondo i ruoli romantici caratteristici del protettore e della debole fanciulla ma si indovina la forza di lei e il bisogno di lui. Proprio come se il copione di un fato nascosto li guidasse: il fato, appunto, della psicologia. Quando si scambiano la prima lettera, Michelet è forse il massimo storico del momento, ma è solo e i suoi figli grandi sono andati per la loro strada, e lui immalinconito «s'era chiuso in se stesso», Athénaïs è una piccola istitutrice orfana, che il lavoro ha chiamato a Vienna, a insegnare alle figlie di una principessa, «un piccolo fiore delicato adorno delle sue lacrime». Tra i due corrono trent'anni: Jules è un cinquantenne energico nel pieno dell'attività, Athénaïs una ventenne colta, con evidenti inclinazioni letterarie, che lamenta una salute fragile (forse sul serio, forse per vezzo, forse per incoraggiare la di lui protezione: verosimilmente tutte e tre le cose). La differenza d'età rende lei avventurosa e lui arcigno, in principio, ma poi, con tutti i rallentamenti e le accelerazioni, le timidezze e le forzature, i colpi di scena e le banalità, inizia il copione amoroso. Sullo sfondo c'è la rivoluzione del 1848, che i due si raccontano tra Parigi e Vienna, e anche questa, come accadrà a tante generazioni seguenti, gioca il suo ruolo nella felice pantomima dell'amore.

Autore

Jules Michelet (1798-1874) tra i sommi storici di Francia e forse il maggiore della storiografia romantica e repubblicana (Storia di Francia e Storia della rivoluzione) scrisse anche opere propriamente politiche, di respiro morale e poetiche: tutte caratterizzate da uno stile notevole sotto il giudizio letterario.

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