All'interno di un campione selezionato di poleis coloniali l'analisi procede attraverso proposte di ricostruzione del quadro demografico urbano e territoriale.
«Finché ogni forma non avrà trovato la sua città, nuove città continueranno a nascere. Dove le forme esauriscono le loro variazioni e si disfano, comincia la fine della città». (I. Calvino, Le città invisibili). Nell'urbanistica greca è frequente il caso di città nelle quali le mura racchiudono vaste aree periferiche non urbanizzate: sono le cosiddette «aree di rispetto». L'equilibrio demografico, l'oscillazione fra spopolamento ed eccesso di popolazione rappresentano un problema cruciale per tutte le comunità antiche, e anche nel mondo greco non manca la consapevolezza del fatto che l'eccedenza demografica potesse dare origine a una catena di fenomeni altamente destabilizzanti. Le «aree di rispetto» possono essere assunte come indicatore dell'esistenza di sistemi di controllo nella gestione del territorio e - in particolare - di controllo della popolazione? All'interno di un campione selezionato di poleis coloniali, l'analisi procede attraverso proposte di ricostruzione del quadro demografico urbano e territoriale, l'identificazione di modelli di organizzazione spaziale, il confronto fra ideologia dello spazio e prassi urbanistica, la verifica di corrispondenze fra forma urbana, assetto demografico e modalità dell'insediamento.
1997
Nuovo prisma n. 10
220 pagine
EAN 9788838913259
Anna Muggia (Pavia, 1967) svolge attività di ricerca in Archeologia greca e romana presso l'Università di Perugia. Ha preso parte, in qualità di responsabile, a numerose campagne di scavo e di ricognizione sistematica dell'area padana. Attualmente si occupa di topografia e demografia delle colonie magno-greche e siceliota, di archeologia sismica, e di processi formativi della stratificazione archeologica.
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